È una sorta di conferma della svolta inaugurata da “Autunno”: la figura in primo piano, infatti, è rappresentata in grande libertà, libertà dai vincoli del realismo fotografico, libertà che permette a quest’altra mia pensosa signora di incarnare al meglio, il meglio secondo me, il sobbollire dell’animo, il fermentare vivo degli strati più profondi dell’essere verso lo sbocco dell’atto creativo; sullo sfondo si affermano ormai anche i paesaggi di parallelepipedi-case destinati a diventare in seguito vera e propria cifra della mia pittura, qui tutti ordinatamente schierati in verticale a simboleggiare un diverso ordine di cose cui conduce la ricerca fruttuosa della creazione; e i capelli, poi, qui anche i capelli, soffici masse rosa sospese nel vento, sono decisamente inventati, come capiterà sempre più spesso nei miei quadri successivi: petali delicati di fiori? o nuvole leggere? o volute golose di panna alla fragola? Mai dimenticare che l’invenzione creativa a volte riesce meglio se accompagnata da uno stato d’animo divertente e divertito.