Marian Comotti
Prima di tutto mi presento con qualche cenno di storia artistica, la mia e quella delle mie opere. Molto altro potrà essere letto nei testi di descrizione-narrazione abbinati alle foto di ogni quadro, che sono stati concepiti proprio per far cogliere agevolmente la genesi e il significato di ogni singola opera.
Basterà cliccare sulla foto del quadro per accedere a questi testi e anche conoscere dimensioni e data della tela.
Tutte le mie opere sono realizzate con colori a olio e sono firmate sul retro.
Biografia Artistica
Formazione
La mia formazione non ha seguito le vie canoniche degli studi che preparano gli operatori dell’arte. Sollecitata fin da bambina dagli insegnanti di disegno a coltivare il mio talento, da adulta mi sono affidata di volta in volta a corsi tenuti da pittori/pittrici che le vie canoniche avevano seguito. Alcuni si sono rivelati cattivi maestri. Una, ottima. E fu lei ad essere decisiva per la mia scelta definitiva di praticare l’arte della pittura.
Stile e contenuti
Dipingo di preferenza quadri a olio di grandi dimensioni secondo uno stile figurativo personale rivisto alla luce di criteri di stilizzazione di linee e stesure del colore che cercano di superare risultati troppo realistici, fotografici. Ho scelto infatti di imboccare una strada ben divergente dal “realismo fotografico”, chiamiamolo così, una strada che, pur puntando a cogliere una certa verosimiglianza, la subordina però al conseguimento di un effetto drammatico-simbolico. Il mio tema prediletto è senz’altro quello della figura femminile, ma vista come schermo riflettente uno stato d’animo prevalente. Sullo sfondo compaiono “città” o agglomerati di “case” che in qualche modo costituiscono il prolungamento astratto, surreale, quasi metafisico della figura in primo piano. Le mie figure tendono all’astrazione, quasi alla “smaterializzazione”, e non a caso le mie opere sono spesso e volentieri vere e proprie rappresentazioni allegoriche di stagioni, stati d’animo, virtù. La figura viene cioè ritratta “sub specie aeternitatis”, un’idea più che una persona, un personaggio, un’astrazione, un’idealizzazione.
Esposizioni
Anche le esposizioni dei miei lavori non hanno seguito le vie canoniche. La prima esposizione con patina di ufficialità è stata la mostra itinerante “Quelli dell’autoritratto” nel 2018 (Milano, Spazio E; Venezia, Galleria ItinerArte; Roma, Muef Gallery) a cui ho partecipato con un mio autoritratto in cui ricorrono i temi sopra descritti. Nel 2019 la mia opera “Dio” è stata esposta alla mostra dei finalisti del premio d’arte contemporanea Il Segno alla Vi.P. Gallery della Valcamonica e lo Spazio E di Milano ha ospitato una mia personale con altri due autori, intitolata appunto “Gaetano Ciao, Marian Comotti , Daniela Doni, tre personalità a confronto”. Nel 2020, con i drastici cambiamenti in calendario dovuti alle restrizioni per la pandemia da Covid 19, la mia prevista personale alla Vi.P. Gallery di Milano si trasforma in una doppia personale di pittura e scultura intitolata “Marian Comotti/ Maria Luisa Ritorno – Geometrie dell’Anima”. Poi il periodo buio e difficile del lockdown, la lunga riflessione sulle vie più efficaci per far conoscere al meglio il mio lavoro e, infine, la decisione di approdare in rete con questa grandissima “personale”. Buona visione.
Le Opere
L'inizio
La pittura ha percorso la mia intera esistenza come un fiume carsico. Per lunghi anni è andata scorrendo sotterraneamente nelle profondità del mio inconscio per riemergere a tratti in superficie con direzione incerta, esitante, e di nuovo sprofondare. E’ il momento dei ritratti. RITRATTO DI MIO FRATELLO ANDREA; RITRATTO DI RAGAZZA; AUTORITRATTO; GIOVINEZZA; INFANZIA.
Il fiume però non smette mai di scorrere e arriva il momento in cui i tratti in profondità, sempre più brevi, si alternano in superficie a tratti sempre più lunghi. Emerge anche, sempre più netto e definito, quello che diventerà il tema principe, la figura femminile, declinata secondo tanti variegati aspetti riferiti anche alla realtà sociale: MARE; BILLIE HOLIDAY; AMORE; L’INARRESTABILE AVANZATA; PIETA’, o allo scorrere del tempo, anche dentro l’anima. E’ il momento delle “allegorie ” delle Stagioni: PRIMAVERA E INVERNO e ESTATE
La svolta
Ed è a questo punto che il fiume carsico emerge del tutto in superficie, talmente impetuoso e carico di acque da imprimere una svolta decisa al suo corso. Il quadro che più rappresenta l’inizio del nuovo corso è senz’altro AUTUNNO, L’INQUIETUDINE, sì ancora, come i precedenti PRIMAVERA E INVERNO e ESTATE, allegoria di stagione-stato d’animo, ma dove ormai sia la figura protagonista che le “città” sullo sfondo acquisiscono con la più grande nettezza tutte le caratteristiche della mia pittura attuale, come ribadisco anche nella descrizione di questo singolo quadro per me tanto importante.
Dopo questo breve excursus nel passato che riporta solo qualcuno dei quadri realizzati poiché questo tipo di pittura è per me ormai definitivamente superato, arriviamo all’oggi, quadro per quadro. Il mio fiume scorre ormai da tempo in superficie con buona portata di acque. Grazie per il vostro sguardo.