La Setta degli Amanti
Durante un recente viaggio in Spagna, Augusto, un amico del gruppo, venuto a conoscenza della mia attività di pittrice mi disse che sarebbe stato bello se avessi dipinto un po’ tutti noi partecipanti al tour spagnolo, magari in un vivace insieme caotico, in una mia prossima tela.Mi limitai a sorridere al suo invito gentile perché, pensai, No, la mia immaginazione, la mia ispirazione seguono vie più contorte, più profonde anche, forse. Non so se farò mai un quadro su questo viaggio in Spagna…
Ma il tempo scorre e mente e anima cambiano come in un bizzarro cielo primaverile, specialmente quando si vive intensamente un’esperienza così coinvolgente, così affascinante: il viaggio ci rivelava ogni giorno autentiche meraviglie di cui ignoravo la Spagna fosse così ricca.
Arrivammo all’ultima tappa, Cordoba, e la guida, Raphael, scelse per congedarsi questa appassionata poesia di Ibn Arabi:
Il mio cuore prende tutte le forme
per la gazzella è un’ampia prateria
per i monaci è un chiostro.
E’ un tempio per gli idoli
Un rifugio per i pellegrini in cammino verso La Mecca.
E’ le tavole della Torah
E’ le pagine del Corano.
L’amore è la mia sola fede.
Qualunque sia la via che prende la setta degli Amanti
quella è la mia via, la mia sola religione.
Ne fui colpita, commossa, e allora sì che la mia immaginazione si accese.
Fu in quel momento che concepii il quadro che avrei poi realizzato non appena tornata a casa, prima nell’usuale forma dei bozzetti a matita e poi sulla tela con i miei prediletti colori a olio? Fu quell’emozione a mettere in moto il mio essere più profondo che guida i miei occhi, le mie mani nella lenta lavorazione dell’opera sulla tela?
Il titolo, come mi succede spesso per non dire sempre, si impose nella mia mente e non l’abbandonò più. E’ nato così La Setta degli Amanti.
Ma il mio racconto non è ancora finito. Manca un tassello-cardine. A Barcellona Roberta, la nostra brava accompagnatrice, durante una pausa pranzo aveva portato me e Paki, i due rimasti casualmente con lei, a vedere un murale davvero particolare: tante tesserine, ricavate da foto inviate da coloro che avevano voluto aderire all’iniziativa, componevano un grandissimo insieme assolutamente non decifrabile se guardato da vicino. “Lo puoi vedere solo fotografandolo”, disse Roberta e così fece. Quella che vedemmo nella foto era l’immagine vivida di un bacio estremamente sensuale. Le bocche erano senza dubbio di giovani, ma… torniamo al mio racconto del quadro, anzi al mio tassello-cardine.
Sì, perché il bacio di Barcellona sarà il bacio dei miei amanti, anche se costruirò intorno alle loro bocche visi di anziani, a celebrazione di un sentimento che può essere vissuto in qualsiasi età della vita, anche completato dalla sua forma sensuale, erotica. I miei amanti sono anziani, ma le loro labbra sono ardenti come nella giovinezza e attorno a loro si muove una spirale di elementi solo allusi della poesia di Ibn Arabi e del viaggio spagnolo.
La donna dai lunghissimi capelli bianchi sono io? Chi è l’uomo che la stringe in un abbraccio appassionato? Qualcuno di davvero conosciuto? Cosa tiene avvinti gli amanti? A questo risponderò con sicurezza: un amore che ha tutti i tratti della passione erotica quando questa assurge alla sua forma più alta e diventa veicolo di quel sentimento che “move il Sole e l’altre stelle” e che semplicemente chiamiamo amore.